domenica 4 settembre 2011

Darktable, camera oscura per Linux

Darktable è un software per l’editing non distruttivo, in grado di gestire efficacemente grandi collezioni di immagini grazie ad un’efficiente strategia di caching di metadata e mipmaps, pensiamo ad un Lightroom o Lightzone, ad un Aperture ma gratuito, anzi Open Source, a disposizione di Linux, come disponibile pure per OsX e Windows.

Per installare l' ultima versione di Darktable su Ubuntu 10.10 - 10.04  i passi sono semplici:

sudo add-apt-repository ppa:pmjdebruijn/darktable-release
sudo apt-get update
sudo apt-get install darktable darktable-dbg

mercoledì 29 giugno 2011

Vorrei cambiare bootloader passando da Burg!

Una novità nel mondo dei bootloader è rappresentata da un progetto ancora poco conosciuto ma veramente molto apprezzabile: si chiama Burg ed è semplicemente GRUB letto al rovescio, proprio perché discende dal re dei bootloader per Unix.

La particolarità di Burg è che è molto personalizzabile e soprattutto dotato di interfacce grafiche estremamente accattivanti, che per essere impostate su GRUB richiederebbero complicate operazioni non adatte agli utenti meno esperti.

Per installare Burg su Ubuntu, procediamo come segue digitando i comandi indicati:

sudo add-apt-repository ppa:n-muench/burg
sudo apt-get update
sudo apt-get

A questo punto digitiamo

sudo burg-install “(hd0)” 

per procedere con la configurazione, dove naturalmente (hd0) verrà sostituito con l’indice dell’hard disk principale da cui viene effettuato il boot.


sabato 11 giugno 2011

Filtro G'Mic 1.4.9.0 per Gimp su Ubuntu (10.10 Maverick e 10.04 Lucid)

Gimp è da sempre il programma alternativo ed opensource, nato per in un qualche modo paragonarsi e contrastarsi col molto più conosciuto e costoso Photoshop.

Di per se, una volta preso dimestichezza, Gimp porta a notevoli risultati, ma ha delle limitazioni specialmente nei filtri

Per chi non lo conoscesse G'Mic - GREYC’s Magic Image Converter è un plugin per Gimp, il quale ci permette di aggiungere 240 ottimi filtri

Gli effetti che potremo dare alle nostre immagini sono sbalorditivi, possiamo creare cubi, piramidi, sfocare in molte maniere le nostre immagini e altro ancora.
 
Nel caso non fosse disponibile nei repository ufficiali, per installare G'Mic 1.4.9.0 su Ubuntu (10.10 Maverick e 10.04 Lucid) basta avviare il terminale e digitiamo

sudo add-apt-repository ppa:ferramroberto/gimp
sudo apt-get update
sudo apt-get install gmic gimp-gmic


venerdì 13 maggio 2011

Recupero delle partizioni con TestDisk

È veramente un attimo cancellare un disco o una partizione sbagliata, basta un attimo di distrazione e formattiamo sda1 anzichè sdb1, mani nella testa e pensi subito a tutte le foto della figlia perse con un solo "ok".

Abbiamo sbagliato?
Allora fermiamoci subito per non peggiorare la situazione.
C'è una applicazione tutta da terminale, forse non proprio intuitiva, ma fà proprio bene il suo lavoro, è TestDisk.

Se per default non fosse nel sistema, installiamolo:

sudo apt-get install testdisk

poi ora lavoriamo solo da terminale, massimizziamolo se no non lavora e lo lanciamo

sudo testdisk

in fondo a tutte le informazioni iniziali del programma selezioniamo

[Create] Create a new log file
Invio

selezioniamo il disco da analizzare poi

[Proceed]
Invio

selezioniamo il tipo di disco in base al sistema operativo con cui era stato formattato e confermiamo con Invio

[Analize]
Invio

[Quick search]
Y

per confermare di individuare l' unità o la partizione

[Continue]
[Deeper search]

Con questa sequenza di comandi, la partizione o il disco dovrebbero tornare integri, con tutti i file presenti.

C'è da aggiungere che tra il misfatto e l' operazione di recupero, se nel frattempo sono state eseguite ulteriori operazioni di scrittura sul disco, queste sovrascritture renderanno il recupero molto più complesso, fino al totale fallimento dell' operazione.

Conoscerlo prima TestDisk, installando una mini-distro Linux sul disco sbagliato, ho veramente zappato tutte le vecchie foto delle mie figlie, perse per sempre!

sabato 9 aprile 2011

Client preferito per Bittorrent

Su Ubuntu, di default esiste Trasmission, essenziale, leggero, pochi fronzoli, ma in alternativa si può anche puntare su Vuze, forse un pò pesante ma abbastanza completo, io personalmente preferisco qBittorrent

qBittorrent è il client torrent open source per Linux e Mac più simile in assoluto al famoso e diffusissimo uTorrent (client torrent disponibile solo su Windows). In particolare qBittorrent integra un motore di ricerca torrent in grado di lanciare ricerche simultanee sui più famosi motori di ricerca torrent, consentendo anche ricerche per argomento.

Di seguito le principali caratteristiche che contraddistinguono qBittorrent:

  • motore di ricerca torrent integrato
  • basato sul Qt4 toolkit e sulle librerie libtorrent-rasterbar
  • consente di attivare il controllo remoto attraverso interfaccia web
  • supporta il port forwad basato su UPnP
  • è disponibile in 25 lingue
  • fornisce funzioni che consentono di proteggere l’anonimato come ad esempio l’ IP filtering

qBittorrent è disponibile per Linux (Ubuntu, Debian, Gentoo, Fedora,…) e per Mac OS X.


giovedì 7 aprile 2011

Una dock per Windows

Continuo a chiamarla barra (in inglese "bar"), e di conseguenza quando la ricerco per installarla mi salta fuori di ogni e perdo un infinità di tempo per nulla.

Sto parlando di RocketDock, una volta scaricata e installata, è una Dock simile a quella di OsX ma per Windows.

Oltre che esteticamente carina e fatta molto bene, è altamente configurabile, non invadente, ed è di grande aiuto.

Io personalmente la posiziono nella parte superiore del desktop, spunto l' avvio in automatico, la imposto a scomparsa con un tempo lungo per riapparire, con un bel tema trasparente e pulito, con icone abbastanza piccole per farne stare di più e ci metto le icone che generalmente terrei sul desktop o i programmi che uso maggiormente, il risultato è che ora il desktop è completamente vuoto, e se ho bisogno del necessario basta che sfioro 2 secondi il top dello schermo per fare apparire la dock.



Ce ne sono anche altre in circolazione, ma questa la preferisco e la consiglio ai miei amici.

mercoledì 6 aprile 2011

Creare una LiveUSB

Può succedere che ci troviamo con pile di cd/dvd masterizzati e accantonati, che inevitabilmente crollano, e scivolano come saponette lungo tutta la scrivania?

Spesso masterizziamo anche il superfluo e l' inutile.

Anche per l' installazione di un nuovo sistema operativo serve un immagine iso, che una volta usato lo terremo lì dicendoci "... forse potrà servire di nuovo"

Anzichè installare una distro da cd, per cui: masterizzare un cd e buttarlo o archiviarlo una volta terminato, possiamo installarla da chiavetta, che poi a lavoro svolto tornerà ad essere il solito contenitore di film, musica, documenti.



UNetbootin è la nostra salvezza, il nostro salvaspazio, il programma che fa per noi, il suo compito è proprio quello di creare  delle memorie esterne "LiveUSB", che possono essere hd, chiavette, sd/microsd.

Per installarlo si usa comunemente il proprio gestore di pacchetti in dotazione, oppure da terminale per Ubuntu o Debian derivate:

sudo apt-get install unetbootin
andrà a posizionarsi successivamente nel menù.

Prossima mossa, inserire la chiavetta formattata nella porta usb e si digira:

sudo fdisk -l
per identificarla e segnarsela, ora si può avviare:

unetbootin

Ci troveremo di fronte ad una interfaccia che ci dá 3 possibilità: o scegliere una delle distribuzioni proposte dal programma, il quale provvederà anche a scaricarla, o utilizzare una immagine iso in nostro possesso, oppure la Custom che è per esperti, noi ci limitiamo ad una delle prime in base alle esigenze.

Spuntato e scelta la distro da riversare sulla chiavetta, si sceglie la destinazione che sarà la chiavetta usb, ricordiamoci di confrontarla con i risultati ottenuti precedentemente da fdisk per non incorrere ad errori.

Premere Avvio, e 2 minuti dopo ed il gioco è fatto, terminare UNetbootin e la chiavetta è pronta.

sabato 2 aprile 2011

Guida "Ubuntu trasformato in Mac"

Ho una grande ammirazione per l' interfaccia che adottano i Mac.

Sono effettivamente delle gran belle macchine potenti dentro, lussuose fuori e con una interfaccia OsX gradevole.

Se non ci si può permettere una di queste stupende macchine, si può provare a rendere Ubuntu perlomeno gradevole quanto il Mac.

I passi da seguire sono semplici:

  1. Si scarica Macbuntu da QUI adatto al sistema in possesso
  2. Si estrae il contenuto, si entra nella cartella e si digita install.sh da terminale
  3. Si risponde con invio alle varie opzioni
  4. Durante l' installazione verrà chiesto l' accesso ad internet per scaricare i porogrammi aggiuntivi.
  5. Durante l' installazione, il sistema si evolverà sotto i nostri occhi. Ora si installano i plugin per il browser per renderlo simile a Safari.
  6. Riavviare il sistema per rendere effettivi i cambiamenti.
Macbuntu richiede notenoli risorse, per cui si raccomandano: una scheda 3d con 64 mb, processore dualcore, 2 gb di memoria.

Ora avremo:
  • La Dock, che è la famosa barra di OsX, impersonata egregiamente da Docky, nelle sue preferenze sulla linguetta "Dock", si impostano inizialmente dimensione e aspetto.
  • Dalla linguetta "Docklet" si abilitano alcune applicazioni supportate.
  • Dalla linguetta "Assistenti" si attivano programmi per il controllo di applicazioni come Rhytimbox.
  • Abilitare il plugin di Firefox, renderà il browser identico alla versione Mac
  • Anche il filemanager avrà l' aspetto tipico del Mac.
  • Global Menu che è la modifica che rende la barra superiore simile a quella di OsX, con i suoi menu attivi in base all' applicazionecon cui dialoga.
     
      Ecco fatto, il risultato è ottimo, e se si pensa al ripristino, ossia al ritorno di un tema originale di Ubuntu, il passaggio è semplicissimo, basta scegliere il tema iniziale "New Wave" per ripristinare tutto.
      Naturalmente in questo modo Macbuntu non è rimosso e rimane installato sul sistema.

      mercoledì 30 marzo 2011

      Gestire tutti i tipi di partizioni con GParted LiveCD o LiveUSB

      Utilizzare Linux e Windows in dual boot, ridimensionare partizioni ntfs e ext3, ridistribuire lo spazio in maniera diversa, oppure il partizionamento effettuato dall’installazione di default di Ubuntu sta creando problemi con l’installazione degli aggiornamenti (che non trovano più spazio sufficiente in “/boot”) , sono situazioni in cui un software potente come GParted può tirarci fuori dai guai, grazie alla sua interfaccia facile ed intuitiva.



      GParted (Gnome Partition Editor) è un software gratuito in grado di gestire tutte le possibili operazioni (con qualche eccezione evidenziata nell’immagine sotto) su partizioni fat16, fat32, ntfs, ext2, ext3, xfs, hsf: dal ridimensionamento alla clonazione, dalla creazione all’eliminazione.



      Può essere installato praticamente su quasi tutte le distribuzioni Linux, ma il massimo di sè lo fa nella versione LiveCD o LiveUsb.

      Bisogna fare molta attenzione, un l' uso improprio e sbadato può farvi perdere tutti i vostri dati irreparabilmente, anche se esistono alternative per il recupero dati erroneamente cancellati, ma è comunque consigliabile crearsi prima un backup.

      In Windows esistono suite analoghe molto conosciute, tipo Paragon, PartitionManager,  ...ma sono praticamente tutte limitate a partizioni Fat e Ntfs o a pagamento.


      Scarica GParted Live CD oppure visita il sito ufficiale

      sabato 26 marzo 2011

      Il comando "which"

      Tra i tool predefiniti di GNU/Linux è disponibile il comando shell "which", che prende come argomento il nome di un programma e mostra a video la sua posizione all' interno delle directory del file system.
      In pratica, fornisce il percorso completo, meglio noto come pathname, dell' eseguibile.
      Poniamo di digitare a terminale:
      which gimp vlc
      otterremo
      /usr/bin/gimp
      /usr/bin/vlc
      Ottimo per recuperare i programmi che per un qualunque caso, non sono a menù, oppure per sapere se un programma è installato in una pathname differente dalla solita sistemazione.

      10 motivi per passare a... chi vuol capire, intenda!

      Mi voglio complimentare con l' autore di questo articolo che ha perfettamente ragione, e tu che stai leggendo, da che parte pensi di stare?

      Fonte: http://seroblog.wordpress.com/2007/10/31/10-motivi-per-non-usare-ubuntu/

      Ho iniziato ad usare Ubuntu quest’estate e sono rimasto veramente impressionato da tutto, ma conosco molte persone che continuano imperterrite ad usare Windows..

      eccovi una lista di 10 ragioni del perchè tu non vuoi usare Ubuntu, in modo da non essere colti alla sprovvista quando il classico rompicoglioni ti verrà a dire “Lascia stare windows passa a Ubuntu!”.Non vuoi provare una cosa prima di comprarla – I live Cd ti sembrano inutili, che senso ha provare un sistema operativo prima di utilizzarlo e installarlo nel proprio Pc?

      Meglio comprare direttamente l’ultima versione diWindows Vista.
      L’installazione dei software è troppo semplice – Con Ubuntu devi solo cliccare su Synaptic e spuntare la casella del software   che hai scelto, e premere Apply.

      E’ molto più gratificante cercare il file in internet, scaricarlo, unzipparlo, eseguire l’exe, completare l’installazione, aggiornarlo manualmente..
      Troppi pochi Virus, troppa Sicurezza – Eseguire periodicamente scansioni da virus, trojan, backdoor, ti fa eccitare non poco, notare che il tuo Pc si blocca troppo spesso, e che dopo la scansione si blocca solamente 1-2 volte al giorno, ti fa sentire un fenomeno.

      Per non parlare della formattazione, divertentissima, da provare almeno 2 volte all’anno.

      Con Ubuntu non avresti tutti questi passatempi divertenti.
      Costosissime “Office Suite” – Ti diletta pagare circa 400 euri  per Microsoft Office Professional.

      OpenOffice.org ti sa troppo di poco di buono.

      Perchè risparmiare soldi per se stessi quando puoi migliorare l’umile vita di Bill Gates?
      Comprare il Sistema Operativo – Se un sistema operativo è gratis non può essere buono.E’ una regola.

      Devi effettuare un semplice processo di attivazione per assicurarti che il tuo è   un ” genuine operating system“.

      L’attivazione è una sicurezza che ti fa sentire troppo protetto per rinunciargli.
      Troppe applicazioni tra cui scegliere – Meglio avere a disposizione pochi programmi, disponibili sotto licenza, acquistabili direttamente dal tuo rivenditore di fiducia.

      Perchè mai dovresti usare  Scribus, Nvu, GIMP, OpenOffice che possono essere scaricati gratuitamente?
      Documentato troppo bene – Non sopporti l’idea di  trovare guide semplici e ben documentate su http://help.ubuntu.com  e sui wiki di aiuto.

      Meglio inviare una mail al “Supporto Tecnico Microsoft Italia” e aspettare una celere risposta, oppure perchè no, telefonare direttamente al centralino Microsoft.
      Eccellente supporto tecnico – parlando di supporto tecnico, perchè dovresti andare sul canale #Ubuntu su  IRC dove circa 1300 utenti Ubuntu sono disponibili per offrirti il loro tempo per aiutarti a risolvere i tuoi problemi?

      E’ molto più divertente chiamare il centralino Microsoft e...attendere in linea..attendere in linea..attendere in linea..
      Troppe Interfacce tra cui scegliere- Ti piace comprare una versione di Vista con qualche funzionalità in più ad un prezzo leggermente più elevato.

      Usando Ubuntu hai troppe scelte. Puoi usare Ubuntu con Gnome desktop, se lo odi allora puoi usare  Kubuntu e KDE Desktop.

      Se hai un pentium 2 o 3 puoi farci girare Vista. Ah no forse non puoi, meglio Xp, o Perchè no, windows 98.

      Anche Xubuntu in questo caso sa troppo di poco di buono.
      Un desktop troppo gradevole - Non ti piacciono le trasparenze del desktop, le finestre mobili, con i contorni smussati, 4 desktop per lavorare meglio ti sembrano esagerati, e avere un eccezionale motore grafico come Beryl – Compiz anche con una scheda video non di ultima generazione e un sistema completamente personalizzabile non ti soddisfa.

      Meglio avere un desktop come quello di vista, con i suoi bei temi, e rigorosamente uguale per tutti.

      SEI UN GENIO!

      venerdì 25 marzo 2011

      NTM (Network Traffic Monitor)

      Molti utenti usano delle chiavette internet per la connessione mobile.  
      NTM (Network Traffic Monitor) è un software per Linux e quindi anche per Ubuntu, realizzato per quanti hanno un contratto internet con dei limiti. In questi casi, superati i limiti di connessione,  viene applicata una tariffa molto costosa e quindi bisogna stare attenti e controllare in tempo reale...


      NTM è quindi consigliato per chi utilizza connessioni a tempo o a traffico, infatti, grazie all'applicazione, tra le tante altre opportunità, possiamo impostare una soglia che, se superata, comporta la disconnessione automatica da internet evitando il pagamento a tariffa maggiorata (oltre i limiti consentiti).

      Alcune caratteristiche:
      • Scelta dell'interfaccia da controllare.
      • Periodo di monitoraggio: Giorno, Settimana, Mese, Anno o un numero di giorni specifico. Con auto-aggiornamento.
      • Autosconnessione (usando NetworkManager) se un limite è raggiunto.
      • Monitoraggio del traffico: In ingresso, in uscita e totale; Visulaizza la velocità del traffico.
      • Monitoraggio del tempo: Tempo totale della connessioni effettuate nel periodo.
      • Monitoraggio delle sessioni: Numero di sessioni usate.
      • Report: Visualizza i valori di traffico medi e quelli giornalieri di un determinato periodo.
      • Controllo dello stato di connessione mediante NetworkManager o mediante il comando ping.
      • Il traffico è attribuito al giorno di inizio sessione.
      • Non richiede privilegi di amministratore.
      • Non invasivo, usa un system try icon.
      • Testato con: Ubuntu 9.10 (Karmic Koala), Kubuntu 9.10, Xubuntu 9.10, Ubuntu 9.10 Netbook Remix, Ubuntu 9.04 (Jaunty Jackalope), Fedora 11, Fedora 12, ...


      2010-07-12 - NTM 1.2

      Nuove funzionalità dalla versione 1.0:
      • Internazionalizzazione. Attualmente NTM è tradotto in Inglese ed Italiano. Se vuoi tradurre in un'altra lingua puoi contattarmi a dev.ntm@gmail.com
      • Aggiunto l'Import e l'Export dei dati di connessione e traffico.
      • Ora puoi rimuovere i dati di connessione e traffico.
      • E' stato aggiunta un nuovo comportamento per il clic sull'icone della barra delle notifiche:
        • Visualizza la finestra principale.
        • Visualizza un messaggio tramite NotifyOSD con un riassunto dello stato.
      • L'icona della barra delle notifiche ora cambia colore in base allo stato di online o offline, inoltre ho cambiato stile di queste in modo da integrarsi meglio con i temi di default di gnome. (se vuoi cambiare l'icona per lo stato di offline, sostituisci questo file: /usr/share/ntm/stf/ntm.svg .Per lo stato di online cambia questo file: /usr/share/ntm/stf/ntm_active.svg)
      • Finestra principale: ricorda l'ultima posizione e dimensione.
      Errori corretti:
      • Cambiate le icone, ora funziona anche con Ubuntu 9.04.
      • Nel modulo Time, l'aggiornamento del periodo ora funziona correttamente.
      • Corretto il malfunzionamento dell'autoavvio in KDE e Ubuntu 9.10 Netbook Remix.
      • Corretti i script di istallazione:
        • Ora un qualsiasi utente (diverso dall'utente che ha effettuato l'istallazione di NTM) può eseguire NTM senza problemi.
        • E' possibile installare le nuove versioni di NTM senza dover disinstallare prima la precedente versione. Attenzione! Se si vuole installare questa versione e avete installato una versione di NTM minore di 1.2, allora dovete prima disinstallare la vecchia versione e poi procedere all'istallazione della 1.2.
      • Corretto il bug di divisione per zero nel modulo Time.
      • Ora NTM gestisce opportunamente anche l'evento che si genera quando di deseleziona la voce "Abilita rete" in NetworkManager Applet.
      • La finestra Info/news è caricata solo se si è online.
      • Ora sia per la finestra Info/News che per il Report è usato il motore webkit (pacchetto python-webkit).
      • Alcune correzioni nella funzione ntmtools.formatTime.
      • Alcune correzioni per Ubuntu 10.04.
      Potete scaricare l'ultima versione (.deb o .tar.gz) da qui
      Attenzione! Se avete installato una versione < 1.2 e volete installare una nuova versione dovete prima disinstallare la vecchia versione.
      Se installi la versione 1.2 da una una versione >=1.0, il dati del traffico e connessioni non verrà perso.


      NTM è al momento installato sul mio netbook Samsung N150.

      Nautilus Script – Nautilus mette le ali

      Installati gli script Nautilus, il filemanager ufficiale di Gnome, può facilitare la vita con un click, ad esempio:
      • Aprire cartelle come super utente
      • Trasformare file wav in mp3 e viceversa
      • Masterizzare .iso o intere directory
      • Capovolgere o trasformare file immagine
      Esistono script già pronti come ad esempio quelli che ha raccolto il blog Socialinux:

      DOWNLOAD SCRIPT

      Una volta scaricati gli script integrarli in Nautilus è piuttosto semplice:
      1. Decomprimere l’archivio e copiare la cartella “nautilus-script”
      2. Aprire il terminale e digitare il comando “gksu nautilus” per aprire Nautilus con i permessi di root.
      3. Recarsi sulla vostra Home e premete CTRL+H per visualizzare i file e le cartelle nascoste.
      4. Entrare nella cartella “.gnome2 ed incollare la cartella “nautilus-script” che avete copiato nel punto 1.
      5. A questo punto riavviare X con CTRL+ALT+BACKSPACE, aprire Nautilus e godetersi il proprio “nuovo” tasto destro
      In giro per il web si possono trovare ulteriori varianti da aggiungere a quelli già in possesso.



      Per me è una manna, con pochi click di mouse, è possibile riassumere quello che può fare un programma specifico,  ma attenzione, un programma per la musica, per la grafica, per la compressione, ecc ecc ecc.

      Installare set icone Faenza 0.9 su Ubuntu 9.10 - 10.04 - 10.10

      Ho recentemente trovato un set si icone per Ubuntu che sono particolarmente belle.

      Per installare il set di icone Faenza 0.9 su Ubuntu 9.10 - 10.04 - 10.10 basterà avviare il terminale e digitare:
      sudo add-apt-repository ppa:tiheum/equinox
      sudo apt-get update
      sudo apt-get install faenza-icon-theme
      e confermare.

      Al termine andiamo su Sistema -> Preferenze -> Aspetto e nel tab "Tema" clicchiamo su "Personalizza" e poi nel tab "Icone" e li selezionare le nuove icone.

      Penso che saranno parte integrante del look ufficiale del mio netbook Samsung N150


      giovedì 24 marzo 2011

      Diario di bordo del Capitano Shadowe

      L' idea di aprire un blog con l' annotazione di tutte le operazioni che ritengo importanti, nasce dal fatto che nel corso di un periodo compreso, tra l' installazione del sistema operativo, fino al problema critico in cui la mia LinuxBox tira l' ultimo respiro...

      Lungo tutto questo periodo, mi diverto o ho necessitá di fare un gran numero di modifiche, miglioramenti, hack ma che a lungo andare perdo le fonti da cui le prelevo ed anche la lista di ció che ho apportato.

      Poi succede che tira-tira, si fa un passo sbagliato e l' elastico si rompe, così la macchina non vuole più saperne di accendersi ed allora è arrivato il momento di formattare la partizione, annessi e connessi.

      E succede che al momento di dover reinstallare il sistema operativo, mi trovo a perdere tempo nelle continue ricerche: come fare un backup, il driver per una interfaccia, una configurazione particolare, una lista di programmi.

      Oltretutto, nelle ricerche, mi perdo anche in divagazioni che mi distolgono dal traguardo principale, ed installo alternative curiose ma inutili.
      Tutto questo porta a perdere tempo e a sporcare il nuovo sistema operativo.

      Ho anche molte fonti cartacee, sparse che vorrei riunire.

      Poi, nel mio Asus Eeepc900 ho determinati procedimenti da seguire, pure nel Samsung N150 incontro altre procedure, nel desktop di casa altri accorgimenti ancora, non é da meno sul Mac iBook Linux-Powered, il server, i pc delle figlie...

      Ecco perchè voglio segnarmi i passi più importanti in questo blog.
      Io mi creo una traccia che mi facilita la vita, inoltre rendo pubblico il mio "diario" in modo che i miei amici possano trovare qualcosa d' interessante anche loro.

      Poi é online e me lo sfoglio anche col mio cellulare.

      mercoledì 23 marzo 2011

      Scoprire indirizzi IP e MAC in una rete

      Se in una rete locale volete scoprire gli indirizzi IP e MAC dei dispositivi collegati lo strumento giusto è arp-scan. Ecco come:
      sudo arp-scan -I eth0 -l
      dove eth0 è il nome dell’interfaccia di rete in uso. Se siete collegato in wi-fi il nome potrebbe essere wlan0 o qualcosa di simile. Il comando ifconfig vi mostra le interfaccie di rete in uso.

      Basta una riga, io l' ho presa da qui, e la metto nei miei meravigliosi appunti

      Sostituire l’hard disk di un portatile con Linux

      Il mio portatile aveva un disco troppo piccolo per le mie necessità, così ho deciso di sostituirlo con uno più capiente. Ovviamente non volevo perdere in miei dati originali, ne la configurazione dual boot (Windows XP + Linux). Ecco come ho fatto.

      Prima di iniziare

      Quello che state per fare è potenzialmente pericoloso, potreste perdere tutti i vostri dato e/o distruggere il vecchio o il nuovo disco. Quindi due consigli fondamentali:
      1. Fate backup di tutti i vostri dati. Fatto il backup controllate che il backup contenga i dati che vi servono e che sia leggibile. Meglio se fate una prova di ripristino dei dati.
      2. Prima di maneggiare gli dischi assicuratevi di non avere accumulato elettricità statica. Se non avete un degli appositi bracciali, scaricatevi su qualcosa di metallico, ad esempio un termosifone, un rubinetto.

      Cosa serve per iniziare

      Prima di iniziare assicuratevi di avere gli oggetti seguenti:
      • Il nuovo hard disk da 2.5 pollici.
      • Un contenitore di hard disk da 2.5 pollici esterno con interfaccia USB2 e apposito cavetto. Se ne trovano economici a meno di 20 €. Servirà per fare l’operazione e vi rimarrà per usare il vecchio disco come disco esterno supplementare.
      • Un cacciavite a stella piccolo.
      • Il CD/DVD di installazione di Fedora Core 4.

      Fase 1: partizionamento del nuovo disco

      Collegate il nuovo disco al portatile, usando il cavo USB. Il sistema riconoscerà il nuovo disco e lo chiamerà /dev/sda. Potete verificarlo leggendo le ultime righe di /var/log/messages.
      Ora potete partizionare il nuovo disco, con il vostro programma preferito, ad esempio gparted. Create le nuove partizioni in modo identico al vecchio disco, avendo cura di creare le nuove partizioni ext3 di dimensioni leggermente maggiori al vecchio disco. Create invece le partizioni Windows della stessa dimensione delle originali. Visto che il nuovo disco era più capiente ho aumentato la dimensione della partizione di home fino a riempire tutto lo spazio disponibile.
      Dovete anche assegnare la label msdos al vostro nuovo disco.
      Se avete una partizione windows dovete settarle i flag boot e lba.
      Fate molta attenzione a non confondere il nuovo disco, /dev/sda, con il vecchio, che presumibilmente si chiamerà /dev/hda. Voi dovete partizionare /dev/sda e non /dev/hda.

      Fase 2: copia dei dati

      Ora fate il boot del portatile da CD/DVD di FC4 (in questo caso) e appena vi compare il prompt digitate:
      linux rescue
      Quando il sistema vi chiederà se montare il disco /dev/hda rispondete di no. Dovreste quindi trovarvi con la shell come utente root. E’ il momento di copiare le partizione dal vecchio al nuovo disco. Copiate tutte le partizioni tranne quella di swap. I comandi sono questi:
      dd if=/dev/hda1 of=/dev/sda1 bs=2048
      dd if=/dev/hda2 of=/dev/sda2 bs=2048
      dd if=/dev/hda3 of=/dev/sda3 bs=2048
      dd if=/dev/hda5 of=/dev/sda5 bs=2048
      Attenzione: questa è la fase più critica, se indicate per sbaglio una partizione del disco vecchio come parametro di of=, perdete tutto il contenuto della partizione.
      Ora dobbiamo effettuare il resize delle nuove partizioni ext3, in modo che i dati contenuti riempiano l’intera partizione. I comandi sono questi:
      resize2fs /dev/sda2
      resize2fs /dev/sda3
      resize2fs /dev/sda4
      resize2fs /dev/sda5
      Se una delle partizioni è l’area di swap (es. /dev/sda5), dovete attivarla, con questo comando:
      mkswap -L swap /dev/sda5

      Fase 3: installazione del nuovo disco

      Ora installiamo fisicamente il nuovo disco. Spegnete il portatile, svitate le il coperchio dell’alloggiamento del disco, togliete il disco. Eseguire l’operazione al contrario con il nuovo disco.

      Fase 4: Attivazione del nuovo disco

      Fate ora il boot del portatile dal CD/DVD di FC4, ancora una volta nella modalità linux rescue, ma questa volta confermate il mount del disco e in modalità read/write. Quando vi compare il prompt della shell, digitate:
      chroot /mnt/sysimage
      grub-install /dev/hda

      Fase 5: Boot e test di funzionamento

      Il lavoro è terminato, fate il reboot del portatile normalmente, senza CD/DVD di FC4 e verificate che tutto funzioni. Tenete al sicuro il vecchio disco finché non siete sicuri che tutti i vostri dati siano a posto.

      La risorsa di questo post è qui, è la guida più completa, semplice e dettagliata che ho trovato, mi è spesso servito per upgradare i gli hd in mio possesso senza perdere alcun dato.



      Questo lo giudico uno degli appunti fondamentali.

      Barra dei menu stile Mac OSX su Ubuntu

      Salve ragazzi, oggi vi spiegheremo com'è semplice inserire la barra dei menu delle nostre finestre, nel pannello di Gnome (gnome-panel), proprio come fa l's.o. Mac OSX.
      L'installazione dell'applet è semplice:
      sudo apt-get install appmenu-gtk indicator-appmenu indicator-applet-appmenu 
      Una volta installato, ci basterà aggiungere al pannello che preferiamo (tasto destro su uno spazio vuoto del pannello scelto -> Aggiungi al Pannello) l'applet «Indicatore Appmenu», dopodiché riavviamo la sessione.



      Questo post l' ho prelevato da quì e ringrazio Mirko, una modifica molto semplice e carina.

      Precedentemente avevo trovato un altro sistema che però me lo ricordavo più complicato, se allora me lo fossi segnato come appunto, avrei potuto fare un confronto.

      domenica 20 marzo 2011

      Effettuare il backup di un hard disk con "dd" e "gzip"

      Effettuare i backup è sempre una pratica utile, non si sa mai quando il disco può abbandonarci, vediamo come effettuare un backup completo del disco su un hard disk esterno mediante dd e gzip.

      dd, acronimo di data dump, è uno strumento a riga di comando che permette di effettuare copie a basso livello e conversione di dati raw, usato insieme a gzip diventa un ottimo strumento di backup.

      Per effettuare il backup del disco, su un disco esterno ad esempio usb, si può usare una procedura semplicissima, unica necessità è un live cd linux.

      Ecco i passi da seguire:

      • Avviare il sistema con un qualsiasi Live CD (per il riconoscimento delle periferiche vi consiglio Knoppix o Mephis).
      • Diventare root se non lo si è già (dipende da quale live cd eseguite).
      • Controllate che nessuna partizione del disco di cui dovete fare il backup sia stata montata (in caso effettuare l’umount).
      • Creare, se non esiste, la directory dove verrà montato all’hard disk esterno.
      • Effettuare il mount dell’hard disk esterno, nel qual caso avete un solo hard disk esterno molto probabilmente la perifferica sarà in /dev/sda1, quindi bisognerà eseguire:

      mount -t vfat /dev/sda1 /mnt/sda1

      • Lanciare dd in congiunta con gzip per effettuare il backup:

      dd if=/dev/hda conv=sync,noerror bs=64K | gzip -c  > /mnt/sda1/hda.img.gz

      • Opzionalmente potete anche salvare le informazioni sulla geometria del dico con:
        Anteprima

      fdisk -l /dev/hda > /mnt/sda1/hda_fdisk.info

      • Questo è tutto per quanto riguarda il backup, mentre per il restore basterà sostituire il passo 6, eseguendo al suo posto:

      gzip -x /mnt/sda1/hda.img.gz | dd of=/dev/hda conv=sync,noerror bs=64K

      A questo punto non avete più scuse! Buon Backup!


      L' articolo sopra citato, l' ho prelevato da qui



      Aggiungo personalmente che l' immagine di una partizione o di un disco, se riportato su una destinazione di capienza superiore, ha bisogno del comando
      resize2fs /dev/hda1
      Questo comando è molto semplice ed adatta l'immagine prodotta, alla geometria della nuova sede.

      "dd" per quanto lento e in competizione con altri programmi come Partimage, o Ghost4Linux per citare qualche nome, fa benissimo il suo lavoro, mi affascina e me lo segno come appuntino personale.

      sabato 19 marzo 2011

      Il comando "nohup" in Linux

      Mandando comandi al server casalingo, non capivo come mai quando chiudevo la finestra del terminale, il colpo andasse a vuoto.

      Il trucco è molto semplice, dopo alcune ricerche, il problema è stato risolto con un semplice comando aggiuntivo,  uno sconosciuto nohup

      Un esempio per l' uso:

      sudo nohup wget ...ecc ecc file.iso &

      In questo modo cosa succede, il semplice scarico di un presumibile file.iso, potrà iniziare, e terminare nel suo tempo necessario, anche se chiudiamo la finestra del terminale da dove abbiamo impartito il comando.

      Senza il prefisso nohup, il comando precedentemente avviato, avrebbe smesso appena chiusa la finestra del terminale da dove abbiamo impartito il comando.

      Io questa me la segno, se no me la scordo.

      Ubuntu 10.04 su Samsung N150

      (Da qui ho preso pari pari l' articolo trascritto sotto, ringrazio l' autore di cuore.)

      Chi di voi voglia installare Ubuntu 10.04 su un Netbook Samsung N150 (consigliatissimo poicchè i netbook equipaggiati con linux, vanno alla grande....)

      ----------Cosa Occorre----------

      1 Penna Usb da almeno 3GB (Consigliata 4GB, non altre 8GB per evitare problemi di compatibilità)

      Boot impostato su Usb (in particolare per il nostro samsung, far partire il pc con la penna inserita e poi scegliere la voce “boot” dal bios e selezionare USB:

      Connessione ad internet (opzionale ma faciliterebbe di molto la vita, indifferente se lan o wifi, tanto entrambe le schede vengono riconosciute);



      Non mi soffermo su come creare o installare ubuntu siccome la rete è piena di guide fatte sicuramente meglio di come farei io (magari i mod potranno linkarne alcune nel post);



      Una volta installato ubuntu noterete che la luminosità è al massimo e che i tasti fn non vanno…. Non preoccupatevi è normale (e sennò la guida che la scrivevo a fare???) con un piccolo accorgimento installeremo un programmino “samsung-tools” che si occuperà della luminosità, e di tutti i tasti dedicati, finanche potremo controllare la velocità delle ventole….

      Allora apriamo il terminale (ctrl + alt + T) e digitiamo:

      sudo su (dopo di che inseriamo la nostra password di amministratore)
      Aggiungiamo il responsy con il comando:
      sudo add-apt-repository ppa:voria/ppa
      Facciamo un Update del sistema con
      sudo apt-get update && sudo apt-get upgrade
      Ora apriamo “Gestione Pacchetti” e in cerca scriviamo il nome dei seguenti pacchetti e spuntiamoli per l’installazione.

      samsung-backlight
      samsung-wireless
      samsung-tools


      Finita l’installazione e la ricompilazione riavviate e potrete finalmente godervi il vostro mini pc con tutte le sue funzioni

      p.s. aggiungo un’ultima piccola nota, sono riuscito anche a correggere il problema del multitouch ma la soluzione da me trovata non è stabile perciò non la posto se qualcuno sapesse come fare e voglia condividere con il resto del foro la soluzione è ben accetto.
      Ringraziamenti a chi a creato i pacchetti sopra citati perché mi ha salvato la vita, ecco il sito di referenza

      Ottimo appunto per il mio Samsung, missione compiuta.

      venerdì 18 marzo 2011

      Handbrake per Ubuntu 10.04 64bit

      Un programma che fa benissimo il suo lavoro è Handbrake.
      Cosa fa? In ambiente Linux è un ottimo convertitore di formati multimediale, ed è ottimo per convertitre i video di grande formato, in video decisamente migliorati per dispositivi portatili, come il mio gioiellino  Desy (HTC Desire, powered Android).
      Dato che nei repository ufficiali di Ubuntu, tale programma non viene trattato, bisogna modificare  manualmente la  lista, inserendo la riga sottostante , in Synaptic

      ppa:stebbins/handbrake-snapshots

      fare l' update ed installare.

      Se uno crede di trovarsi meglio con la linea di comando, eccolo accontentato

      sudo apt-get update && sudo apt-get install handbrake-gtk

      Anche WinFF è un ottimo programma ed è già incluso nei repository di Ubuntu, e fa molto simile, ed è comunque un' alternativa ed una questione di gusti.

      mercoledì 16 marzo 2011

      Video su HTC Desire

      Mi chiedo perché dovrei spendere soldi per una micro-sdhc di capienza superiore a quella che ho, quando esiste una logica a cui ultimamente, non ci pensa piú nessuno.

      Come si sa, un film in formato divx, mediamente si aggira sui 700 mb, e 3 o 5 film portano via una buona somma di mb alla scheda di memoria, e si parla di soli pochi film.
      Se pensiamo come stanno in realtá le cose, ci rendiamo conto che stiamo guardando in un palmo, un filmato che generalmente gira su grandi schermi.
      I piccoli dettagli si perdono inevitabilmente, data la natura del piccolo schermo, e dato il limite del  occhio umano.

      Addottando il sano e vecchio metodo della conversione ad una scala minore, porta ad adattare il video alla risoluzione ideale in base alle caratteristiche del cellulare stesso, inoltre porta ad occupare molto meno spazio, o in alternativa a farci stare circa 5 film al posto del divx generico.

      Mediante Winff (Linux), Handbrake (Linux), Super (Windows) o altri software, si può effettuare questa operazione.

      Si puo impostare la cartella di destinazione del file compresso direttamente nella micro-sdhc sul cellulare, con le seguenti impostazioni

      risoluzione video: 800x600
      bitrate audio: 192kb
      bitrate video: 600kb
      codec: mpg4

      Mi sono segnato un altro bel consiglio, e mi sono rimasto circa una cinquantina (50!) di euro in tasca, 32gb costano ancora tanto.

      domenica 13 marzo 2011

      DropBox piú capiente, gratis

      Per sfruttare al meglio 2 gb forniti gratis da DropBox o dai principali siti che forniscono un servizio simile, si può utilizzare un trucchetto banale, una file compresso di nome fittizio che può essere DropBox.zip, dove stoccare le cartelle che più si usa, vale a dire Audio, Video, o altre a piacimento, dove interagire al suo interno con il proprio programma zippatore, così anziché inviare file singoli a dimensione intera, li inseriremo nel file compresso, man mano che serve, il quale si ingrandirà ovviamente, ma mantenendo proporzioni più contenute rispetto all uso abituale di cui se ne fa con DropBox.

      Purtropp avrò dei problemi con il mio Desire motorizzato Android, ma é una soluzione da valutare.

      Poi ci sono varianti sul tema con fusecompress, su LinuxMagazine (novembre 2010 - pag. 76), dove spiega dettagliatamente delle ottime soluzioni passo a passo, che vale la pena di tenere d' occhio.

      Comunque altri siti offrono anche 10 gb ma senza impazzire.

      Altro piccolo appuntino andato a segno, poi magari un giorno lo riprendo meglio.

      Backup del settore MBR e ripristino

      In un sistema multiboot dove coesistono piú sistemi operativi, è consigliabile eseguire questa operazione.
      Windows, a causa di come è fatto, ha bisogno di essere spesso formattato per sopperire i suoi mali, e di conseguenza reinstallato.
      Questo porta alla sovrascrizione del settore MBR, ed alla conseguente scomparsa del boot di Ubuntu (nel mio caso).

      Ipotiziamo di backuppare l' MBR in perfetto stato, in una chiavetta usb...

      dd if=/dev/sdxy of=/mnt/usb/nome-mbr.bin bs=512 count=1

      il ripristino dopo un errore accidentale, o dopo una reinstallazione di Windows, sará...

      dd if=/mnt/usb/nome-mbr.bin of=/dev/sdxy bs=512 count=1

      Leggenda:
      dd - comando eseguibile
      if - sorgente
      of - destinazione
      sdxy - disco da backuppare l' MBR
      /mnt/usb - chiavetta usb montata

      Una volta salvato il settore, non dovrà essere eseguita nessuna modifica alle partizioni, altrimenti il ripristino non sarà piú possibile.



      Un altro prezioso appuntino.

      Voglio fare uno Storage Online Casalingo (1)

      Se vado in campeggio o al lavoro, mi devo portare dietro mille cose, e poi non sono quelle che servono. Vorrei incaricare il mio server a casa di scaricare una iso, perchè la mia internet mobile m' impone dei limiti.
      Questa sezione si limita a spiegare la configurazione iniziale dove un comune pc di casa è reperibile da ogni parte del mondo, ma è la parte fondamentale.
      Allora facciamo così!

      1) registrazione a www.dyndns.com per avere un indirizzo ip fisso, dove si otterranno i dati necessari per la fase successiva.

      2) dal browser di casa si entra nella pagina di configurazione del router, simile a 192.168.1.1 e si attiva la voce DDNS, si sceglie dyndns.org e si immettono i dati ottenuti precedentemente, user, pass, nome dominio ( supponiamo toro.dominio.org ), salva.

      3) sempre nella configurazione del router, andiamo ad impostare nel Firewall, il PortForwarding dove scegliamo il servizio FTP, ed inseriamo l' indirizzo locale del pc desktop o del server simile a 192.168.1.3

      4) ancora dalla configurazione del router controllare che le porte di accesso siano tutte la 21.
      Salvare tutto ed uscire per rendere effettiva l' operazione.

      Ottimo, ora lo Storage Casalingo lo posso raggiungere con un comune portatile o dal mio bel HTC Desire (Android) al seguente indirizzo ftp://toro.dominio.org

      Il procedimento è stato generalizzato, ed è da adattare al proprio sistema in possesso.

      Bravo, un altro buon appunto affisso dignitosamente nella mia bacheca.

      sabato 12 marzo 2011

      Crontab per rincoglioniti come me

      Questo me lo devo segnare.
      Cosa sbaglio non lo sò proprio, ma con crontab non ho mai avuto feeling.
      Leggendo LinuxPro (n.102 marzo 2011, pag11), se ne è uscito questo sito che promette di gestire crontab con facilitá.
      Provo?
      http://www.corntab.com/