domenica 28 aprile 2013

Ubuntu - disattivare il modulo Bluetooth in modo da aumentare l'autonomia del portatile

Di default il Bluetooth è sempre attivo (ad ogni avvio) è possibile comunque disattivarlo direttamente dall'applet in modo tale da aumentare l'autonomia del nostro pc portatile.
Il problema è che disattivare il Bluetooth ad ogni avvio può risultare noioso, in questa semplice guida vederemo quindi come poter disattivare il modulo Bluetooth cosi da essere già disattivato all'avvio in modo tale da aumentare l'autonomia del nostro pc.

Ricordo inoltre che potremo ripristinare il modulo Bluetooth in un secondo momento con molta facilità.
Per disattivare il modulo Bluetooth su Ubuntu o derivate basta digitare da terminale:
 
sudo nano /etc/rc.local

e aggiungere sopra a exit 0 quanto segue,


rfkill block bluetooth

salviamo il tutto cliccando su ctrl+x e poi s.




 
Riavviamo ed ecco disattivato completamente il Bluetooth.
E possibile ripristinare il Bluetooth togliendo la stringa rfkill block bluetooth inserita in precedenza.
 

Diminuire le scritture sul disco su Linux

Andiamo a vedere oggi come diminuire e scritture sul disco, velocizzando in questo modo I/O.

In modo ufficiale, solo gli aggiornamenti del software dovrebbero essere autorizzati a scrivere su disco, mentre tutto il resto può anche starsene fuori.

Il filesystem Ext2, non è dotato di journaling, cioè non salva sul disco rigido la lista delle azioni che verranno effettivamente eseguite, per poi controllare l'effettiva esecuzione successivamente. Sembra un giro di parole strano, ma in realtà è proprio così.




Quindi, adesso sapiamo oppure abbiamo scoperto che Linux tiene traccia, scrivendolo direttamente nel filesystem, di ogni che si accede a un file, anche soltanto per leggerlo e poi chiuderlo.

Eliminare questa caratteristica, oltre ad allungare la vita operativa della chiavetta USB oppure dell'HDD SSD, migliora anche le prestazioni di I/O.


Dunque, i parametri d'interesse sono noatime(agisce sui file e nodiratime(agisce sule directory). Tali parametri sono ben spiegati nel manuale del comando mount.. Infatti, se avviate il vostro Terminale e scrivete: man mount; potrete leggere in modo molto dettagliato che cosa fanno questi due parametri. Quindi, prima di mettere in pratica quanto segue, vi invito a darci un occhiata.

Adesso, vediamo che cosa dobbiamo fare. Come prima cosa avviate i terminale, adesso attraverso il comando: sudo gedit /etc/fstab; confermate la vostra pass di roote e poi andrete a cambiare la riga:
Codice: Seleziona tutto
/dev/sda1    /        ext2    defaults          0             0


con questa riga:
Codice: Seleziona tutto
/dev/sda1    /        ext2    defaults,noatime,nodiratime          0             0


Salvate il file e riavviate la macchina con il bellissimo comando: sudo reboot.

Bene se tutto è andato a buon fine avrete ridotto di un bel po' le scritture e riscritture, aumentando e velocizzando l'I/O.


Fonte

Golgu Translate - traduttore a riga di comando con tanto di sintetizzatore vocale

Golgu Translate su Ubuntu

In questi anni abbiamo proposto diverse applicazioni dedicate alla traduzione, oggi vi vogliamo presentare un'interessante progetto a riga di comando davvero molto particolare e allo stesso tempo anche utile.

Golgu Translate è un'applicazione a riga di comando che si basa sulle API di Google Translate con le quali è possibile tradurre una parola o un'intera frase in moltissime lingue. Il tools è davvero molto completo e funzionale e sopratutto richiede pochissime risorse ed è quindi indicato anche per pc datati, mini-pc ARM come Raspberry PI ecc.
Particolarità di Golgu Translate è il sintonizzatore vocale che ci permette anche di ascoltare la parola o frase tradotta oltre ad integrare il link per accedere direttamente alla pagina del traduttore di Google.
Semplice e funzionale Golgu Translate può esserci utile anche per tradurre da riga di comando ad esempio errori del sistema durante un'installazione ecc oppure semplicemente tradurre una frase o parola senza avviare browser o altro logicamente per funzionare ha bisogno di una connessione internet attiva.

Non richiede alcuna installazione, se vogliamo ascoltare il testo tradotto dobbiamo installare mplayer oppure vlc nella nostra distribuzione.
Fatto questo basta scaricare Golgu Translate da questa pagina estrarlo e copiare il file golgu-translate sulla nostra home e avviare il terminale e digitare:
 
golgu-translate -o it -t "hello world" 
 
dove in -o dovremo inserire le prime due lettere della lingua che vogliamo tradurre il testo in questo caso it e -t per indicare il testo da tradurre inserito tra le virgolette.
In questo caso Google riconosce la lingua originaria e la traduce con il comando -i potremo indicare la lingua della parola da tradurre esempio se vogliamo tradurre una parola inglese in italiano dovremo inserire -i en -o it ec. Il comando -s ci permette di ascoltare la frase tradotta -d la modalità debug esempio
 
golgu-translate -s -d -i en -o it -t "hello World" 
 
avremo il testo tradotto e anche parlato.
Possiamo integrare Golgu Translate nella nostra distribuzione per farlo digitiamo:



sudo mv golgu-translate /usr/bin/golgu-translate
 
per rimuoverlo invece


sudo rm /usr/bin/golgu-translate

Home Golgu Translate

Xubuntu - Consigli post-installazione

1 - Prima dell'installazione

1.1 - Da Windows

Salvate da qualche parte tutta la cartella "Documents and settings" oppure "Users". Occhio perché è un'operazione lunghissima e richiede spazi enormi.
Se non usate Firefox e Thunderbird, vi conviene installarli e importare i preferiti e la posta. Spalmandoli su Ubuntu riavrete tutto.

1.2 - Da Ubuntu

Il consiglio è quello di backuppare tutta /home. Se non avete spazio, ricordatevi perlomeno di copiare le cartelle più importanti. Preparatevi una partizione o un disco esterno formattato in ext4 di cui avete pieni diritti. Per esempio, se il vostro utente amministratore si chiama "pippo" e la cartella che avete riservato al backup è /media/discoesterno/backup vi basta scrivere:
sudo chown -R pippo:pippo /media/discoesterno/backup
per diventarne proprietario, e
sudo chmod -R 755 /media/discoesterno/backup
per dargli i permessi di lettura/scrittura.

Copiateci dentro sicuramente:
Documenti
Immagini
Scaricati
Musica
Video
Scrivania


Poi premete CTRL+H e backuppate le cartelle dei programmi che usate (ma se avete tempo e spazio, copiate pure tutto). Solo a mo' di esempio, io trovo necessario, per l'uso che faccio, copiare queste cartelle:

.amule
.anki
.bcast
(è la cartella di Cinelerra)
.filezilla
.fonts
.griffith
.josm
.kde/share/apps/kdenlive/effects
.mozilla
.thunderbird
.VirtualBox
.config/Dassault Systemes
  (è un'altra cartella di DraftSight, non se bene se una nuova o una vecchia versione)
.config/draftsight
.config/deluge
.config/spotify
.config/transmission


Anche queste cartelle non nascoste (sempre a mo' di esempio):
Anki
Garmux
  (vedi la mia guida per il GPS)
VirtualBox VMs

Nella cartella /home poi ci sono sicuramente altri script, file, cosette che probabilmente vi interessa backuppare, tenetelo a mente.

Se avete altri utenti, fate lo stesso procedimento anche per loro.

2 - Durante l'installazione

Assicuratevi che sia attiva la connessione a internet, e scegliete le varie opzioni di aggiornamento e di installazione di software di terze parti (attenzione: con quest'ultimo passaggio si installa del software non libero, che potrebbe contenere codice potenzialmente pericoloso per la privacy e che non è supportato dalla comunità).

Riavviato il sistema, se vi chiede di installare driver aggiuntivi fatelo, ma con questi accorgimenti:
- Se sono i driver Nvidia, installate i 310 experimental (attenzione: non è software libero, potrebbe contenere codice potenzialmente pericoloso per la privacy e non è supportato dalla comunità)
- Se sono i driver ATI, vi conviene non installarli e lasciare quelli open
- Se si tratta di driver "modem" non installateli, tanto non li userete mai e c'è caso che vi facciano conflitto con la scheda audio
- Riavviate pure quando ve lo chiede. Non importa aggiornare, lo faremo più tardi dopo aver aggiunto repository aggiuntivi

3 - Dopo l'installazione

3.1 - Aggiungere repository

Nel terminale:
software-properties-gtk

- Nella scheda Generale assicuratevi che siano selezionati tutti, ma non CD ROM.
- Nella scheda Altro software selezionate Partner di Canonical e Indipendente
- Nella scheda Aggiornamenti assicuratevi che siano selezionati tutti tranne "Proposed"
- Già che ci siete, se usate Spotify tornate nella scheda Altro software e aggiungete:
deb http://repository.spotify.com stable non-free (attenzione: non è software libero, potrebbe contenere codice potenzialmente pericoloso per la privacy e non è supportato dalla comunità)
- Chiudete pure

Se avete aggiunto i repository di Spotify, nel terminale scrivete:
sudo apt-key adv --keyserver keyserver.ubuntu.com --recv-keys 94558F59

Nel terminale, se volete restare aggiornati con alcuni programmi, aggiungete questi repository:

Blender:
sudo add-apt-repository ppa:irie/blender
Kdenlive:
sudo apt-add-repository ppa:sunab/kdenlive-release   (svn invece di release per la versione instabile)
Handbrake:
sudo apt-add-repository ppa:stebbins/handbrake-releases
Sopcast:
sudo add-apt-repository ppa:ferramroberto/sopcast
TV-Maxe
sudo add-apt-repository ppa:venerix/pkg
Libreoffice 4:
sudo add-apt-repository ppa:libreoffice/ppa
Xfce4.10:
sudo add-apt-repository ppa:xubuntu-dev/xfce-4.10
Shotwell:
sudo add-apt-repository ppa:yorba/ppa

Aggiungiamo ora i repository Medibuntu per i codec multimediali:
sudo -E wget --output-document=/etc/apt/sources.list.d/medibuntu.list http://www.medibuntu.org/sources.list.d/$(lsb_release -cs).list && sudo apt-get --quiet update && sudo apt-get --yes --quiet --allow-unauthenticated install medibuntu-keyring && sudo apt-get --quiet update

A questo punto possiamo aggiornare davvero tutto il sistema:
sudo apt-get dist-upgrade

Togliamo i due programmi che verranno sostituiti da Libreoffice:
sudo apt-get remove gnumeric abiword

Possiamo riavviare.

3.2 - Lingue

- Impostazioni → Supporto lingue
- Se ci dice che occorre installare nuovi componenti, facciamoglielo fare.
- Trasciniamo in alto la lingua che vogliamo usare (se non è in elenco, clicchiamo su Install/Remove languages... e installiamo le lingue che ci servono, quindi riavviamo)
- Se intendiamo usare l'input per lingue asiatiche, andiamo in Impostazioni → Sistema di input della tastiera e scegliamo iBus, quindi andiamo in Installa/Rimuovi lingue e installiamo le lingue desiderate
- Andiamo anche nella scheda Formati regionali e impostiamo la nostra lingua
- Chiudere
- Per aggiungere i sistemi di input asiatici, andare su Impostazioni → Sistemi di input della tastiera → Metodo di input e aggiungere quelli che si vogliono. In genere sono "Cinese - Pinyin" per il cinese mainland, "Giapponese - Anthy" per il giapponese e "Coreano - Korean" per il coreano. Per chi è di Taiwan o Hong Kong o insomma se non usate il pinyin probabilmente vorrete usare il sistema detto "quick". Si installa così:
sudo apt-get install ibus-table-quick-classic ibus-table-quick3 ibus-table-quick5
A questo punto se avete già l'icona della tastiera in alto a destra cliccateci sopra e premete "Riavvia". Andate poi in Impostazioni → Sistemi di input della tastiera → Metodo di input e troverete sotto "Cinese" i vari sistemi "quick".
Dovrete poi impostare le stesse cose per ogni utente nel caso essi siano di lingue differenti. Potrete quindi avere un utente completamente in cinese, o uno in italiano ma con input giapponese, e via dicendo.

3.3 - Scheda grafica

A questo punto io in genere configuro la scheda grafica per i due schermi.
Se avete una scheda Nvidia potete seguire la mia guida. Se avete una scheda Intel vi rimando a questo post che ho scritto sul forum italiano di Ubuntu. Per le ATI e per altre marche sorry non ne ho idea :-(

3.4 - Ripristino

Occorre a questo punto ripristinare i dati backuppati in precedenza.

3.4.1 - Da Ubuntu

Ritornando all'esempio di prima, torniamo a immaginare di avere il backup su /media/discoesterno/backup e che il nostro utente amministratore sia pippo. Assicuriamoci di avere i permessi:
sudo chown -R pippo:pippo /media/discoesterno/backup
A questo punto andiamo di copia-incolla e ripristiniamo tutte le cartelle. CTRL+H per visualizzare quelle nascoste, mi raccomando.

3.4.2 - Da Windows

(attenzione: Windows non è software libero, contiene note backdoor e software malevolo che permette a Microsoft di controllare il computer e i vostri dati a distanza)
Qui il passaggio è molto più lungo e laborioso. Vi conviene copiare di volta in volta cercando le cose nella cartella di backup quando vedete che mancano. Solo per fare un esempio, in quasi tutte le installazioni di Seven la cartella di Thunderbird è:
Users\\AppData\Roaming\Thunderbird\Profiles\

3.5 - Condivisione stampante

Io a questo punto già che ci sono condivido la stampante (se avete altri PC Ubuntu collegati alla stessa rete è cosa da fare).
- Sistema → Stampa
- Click destro sulla stampante
- Selezionare Abilitata e Condivisa
- Server → Impostazioni
- Selezionare: "Mostrare...", "Pubblicare...", "Consentire l'amministrazione..." e "Consentire agli utenti..."

3.6 - Installazione del software da repository

Quello che segue è un comando con una serie di programmi che in genere io metto. In realtà voi dovete togliere quelli che non vi servono e aggiungere altri che vi servono, magari anche successivamente attraverso l'Ubuntu Software Center. Alcuni poi si installano solo se avete aggiunto i repository che vi ho suggerito sopra.

Questo è il comando con solo quelli obbligatori:
sudo apt-get install xubuntu-restricted-extras non-free-codecs libdvdcss2 w32codecs vlc gdebi gimp synaptic wine thunderbird-locale-it pyneighborhood libreoffice hyphen-it myspell-it totem libreoffice-help-it libreoffice-l10n-it mplayer faad
(se avete Xubuntu a 64 bit mettete w64codecs invece di w32codecs)
(attenzione: w32codecs, non-free-codecs e ubuntu-restricted-extras non sono software liberi, potrebbero contenere codice potenzialmente pericoloso per la privacy e non sono supportati dalla comunità)

Questo con anche tutti quelli che uso io, da personalizzare:

sudo apt-get install xubuntu-restricted-extras non-free-codecs libdvdcss2 w32codecs skype blender kdenlive catfish furiusisomount gprename shutter audacity asunder avidemux cheese devede gparted gnome-subtitles handbrake-gtk k3b vlc recordmydesktop indicator-multiload spotify-client sopcast-player soundconverter darktable gdebi gimp inkscape librecad mypaint scribus shotwell griffith xsane synaptic chromium-browser wine thunderbird-locale-it deluge amule nicotine tv-maxe libmp3lame0 libavcodec-extra-53 anki calibre libreoffice hyphen-it myspell-it totem libreoffice-help-it libreoffice-l10n-it openjdk-7-jdk openjdk-7-jre mplayer faad
(anche qui valga lo stesso discorso per w32codecs/w64codecs)
(attenzione: w32codecs, non-free-codecs, skype, spotify-client e ubuntu-restricted-extras non sono software liberi, potrebbero contenere codice potenzialmente pericoloso per la privacy e non sono supportati dalla comunità)

3.7 - Componenti aggiuntivi di Firefox e Thunderbird

Se avete backuppato le cartelle .mozilla e .thunderbird dovreste avere già tutto com'era prima. Comunque ecco qualche dritta per i componenti che in genere uso io. Basta cercarli, non vi do l'indirizzo esatto perché ogni tanto cambia:

3.7.1 - Utilità varie

DownThemAll!  (ottimo download manager)
Forecastfox  (previsioni del tempo nella barra di stato)
GProxy Tool  (se avete bisogno di usare un sito censurato nel paese in cui siete e volete far funzionare Freegate)
DownloadHelper e/o Flash Video Downloader Youtube Downloader
StumbleUpon (divertente)

Per Thunderbird, è utile il calendario Lightning:
https://addons.mozilla.org/it/thunderbird/addon/lightning/

3.7.2 - Rai, La7, Mediaset...

Cominciamo con l'aprire Firefox e andare in questo sito:
http://go-mono.com/moonlight/download.aspx
Installiamo Moonlight e riavviamo. A questo punto saremo già in grado di vedere i video di La7.

Poi, se vogliamo vedere anche quelli della RAI, apriamo il terminale e installiamo questi programmi (ma se avete seguito le istruzioni fin qui dovreste già averli installati):
sudo apt-get install faad mplayer
Poi andiamo qui:
https://addons.mozilla.org/it/firefox/addon/raismth/
Installiamo raismth e riavviamo. A questo punto andiamo sul sito della RAI e al posto del video troveremo la scritta "Play". Premendola, si aprirà mplayer con il video che vogliamo vedere.

Per vedere anche i video di Mediaset (ma è davvero necessario? ^_^) bisogna fare un altro passaggio.
Andiamo qui:
https://addons.mozilla.org/it/firefox/addon/greasemonkey/
installiamo Greasemonkey e riavviamo Firefox. Poi andiamo qui:
http://userscripts.org/scripts/source/151516.user.js
Ci chiederà di installare uno script. Diciamogli di sì. A questo punto i video di Mediaset dovrebbero essere visibili.

(Grazie a http://andrealazzarotto.com !)

Nota: purtroppo ad ogni aggiornamento di Firefox dovrete ripetere il primo passaggio, cioè l'installazione di Moonlight.

3.8 - Altri programmi gratis ma purtroppo non tutti liberi

Questa serie è un elenco di programmi che possono essere utili e che si installano alla vecchia maniera: si scaricano e poi ci si clicca sopra col tasto destro e si sceglie "Apri con gdebi" (o col Software Center che però è più lento).

Steam (la piattaforma di videogioco di Valve):
https://wiki.ubuntu.com/Valve
(attenzione: non è software libero, potrebbe contenere codice potenzialmente pericoloso per la privacy e non è supportato dalla comunità)

Teamviewer (desktop remoto):
http://www.teamviewer.com/it/index.aspx
Al momento questo programma provoca un avviso di crash all'avvio di Xubuntu. Non fa nulla, è solo un bug senza danno, basta dirgli ok e chiudere la finestra.
(attenzione: non è software libero, potrebbe contenere codice potenzialmente pericoloso per la privacy e non è supportato dalla comunità)

DraftSight (clone di AutoCAD)
http://www.3ds.com/it/products/draftsight/download-draftsight/
(attenzione: non è software libero, potrebbe contenere codice potenzialmente pericoloso per la privacy e non è supportato dalla comunità)

Se avete Xubuntu a 64 bit, per installare DraftSight occorre un trucco malvagio:
- copiare il file .deb nella vostra home ed eventualmente rinominarlo in draftSight.deb
- da terminale eseguire le seguenti operazioni:
sudo apt-get install libdirectfb-extra
mkdir tmp
sudo dpkg-deb -x ./draftSight.deb tmp
sudo leafpad ~/tmp/DEBIAN/control
- trovare Architecture: i386 e trasformarlo in Architecture: all
- salvare e chiudere
- da terminale:
dpkg -b tmp draftSight_all.deb
- attendere parecchio
- sempre nel terminale:
sudo dpkg -i ./draftSight_all.deb

FreeGate (per vedere i siti sottoposti a censura se per esempio siete in Cina):
- nel terminale:
wget http://www.kegel.com/wine/winetricks
chmod 755 ./winetricks
./winetricks
- Select the default wineprefix → OK
- "Would you like... (...) ?" → No oppure come preferite
- Install a Windows DLL or component → OK
- Selezionare "vcrun6" → OK
- Uscire
- Scaricare l'exe di Freegate da qui: http://us.dongtaiwang.com/loc/download.en.php
- Col tasto destro, scegliere di aprirlo con wine
- Una volta lanciato, basterà usare Gproxy su Firefox.
(attenzione: non è software libero, potrebbe contenere codice potenzialmente pericoloso per la privacy e non è supportato dalla comunità)

Google Earth:
http://www.google.it/intl/it/earth/download/ge/agree.html
(attenzione: non è software libero, potrebbe contenere codice potenzialmente pericoloso per la privacy e non è supportato dalla comunità)

Google Talk:
https://www.google.com/chat/video/download.html
(attenzione: non è software libero, potrebbe contenere codice potenzialmente pericoloso per la privacy e non è supportato dalla comunità)

QQ per Linux (solo per cinesi e conoscitori del cinese):
- Scaricare e installare Adobe Air for Linux da qui (tasto verde a destra)
http://download.tech.qq.com/soft/26/27/81957/index.shtml
(attenzione: non è software libero, potrebbe contenere codice potenzialmente pericoloso per la privacy e non è supportato dalla comunità)
- Scaricare WebQQ for Linux:
http://download.tech.qq.com/soft/17/21/82082/index.shtml
(attenzione: non è software libero, potrebbe contenere codice potenzialmente pericoloso per la privacy e non è supportato dalla comunità)
- Lanciare Adobe Air Installer e dargli in pasto il file scaricato

Anki 2 (per memorizzare varie cose tramite flashcard. Ottimo per imparare ideogrammi):
http://ankisrs.net/anki2.html
Si sincronizza con l'equivalente per Android: Ankidroid (cercatelo su Google Play)

Virtualbox:
(attenzione: non è software libero, potrebbe contenere codice potenzialmente pericoloso per la privacy e non è supportato dalla comunità)
- Scaricate e installate VirtualBox da qua:
https://www.virtualbox.org/wiki/Linux_Downloads
(scaricate la versione per Ubuntu 12.04 Precise Pangolin LTS, 32 o 64 bit a seconda del sistema che avete installato)
- poi scaricare e installare l'Extension Pack:
https://www.virtualbox.org/wiki/Downloads
("All supported platforms" - si installa aprendolo con VirtualBox)

Google Chrome:
- Alcuni siti - rarissimi - potrebbero non vedere la versione giusta di Flash e cose del genere. Per vederli, talvolta è necessario usare Chrome. Per installarlo basta scaricarlo e lanciarlo da qua:
http://www.google.it/intl/it/chrome/browser/
(attenzione: non è software libero, potrebbe contenere codice potenzialmente pericoloso per la privacy e non è supportato dalla comunità)

3.9 - Miglioramenti grafici

3.9.1 - Tema

A me piacciono i cari vecchi Ambiance e Radiance. Ne hanno fatti apposta per Xubuntu e Lubuntu, più carini di quelli di default. Per aggiungerli aprite il terminale e scrivete:
sudo add-apt-repository ppa:ravefinity-project/ppa
sudo apt-get update
sudo apt-get install ambiance-xfce-lxde radiance-xfce-lxde humanity-icon-theme ubuntu-mono
- Impostazioni → Gestore delle impostazioni
- Cambiare in Radiance, sia in Aspetto sia in Gestore Finestre. In quest'ultimo, spostare eventualmente i pulsanti di chiusura se siete abituati ad averli sulla sinistra. In Icone mi pare che Ubuntu Mono sia la più simile al vecchio stile.

3.9.2 - Schermata di login

Invece del brutto login di Xubuntu, volendo potete installare quello più carino di Unity, senza installare Unity. Io non lo faccio perché si porta dietro un po' troppi pezzi di Gnome, tipo Nautilus. Ma se volete, basta fare così:
- Nel terminale:
sudo apt-get install unity-greeter gnome-settings-daemon
sudo leafpad /etc/lightdm/lightdm.conf
- Cambiare la riga in:
greeter-session=unity-greeter


3.9.3 - Pannello superiore

Per me è fondamentale avere il System Load Indicator. Lo abbiamo installato precedentemente. Per metterlo nel pannello occorre aggiungerlo ai programmi di avvio:
- Impostazioni → Gestore delle impostazioni → Sistema → Sessione e avvio → Avvio automatico → Aggiungi
- Nome: Indicator Multiload    Comando: indicator-multiload
- Al prossimo riavvio l'avrete nel pannello. Per lanciarlo e configurarlo subito senza riavviare la sessione basta premere Alt+F2 e scrivere: indicator-multiload
- Se l'orario e così via si spostano tutti  a sinistra, basta aggiungere al pannello un separatore al posto giusto e nelle proprietà dirgli che deve essere esteso
- Al posto del topino blu, vi consiglio di mettere un bella icona di Ubuntu per esempio. Tasto destro → modifica menu.

3.9.4 - Barra in basso a scomparsa

In genere qui ci metto i lanciatori per parecchi programmi che mi servono. In particolare JOSM, Writer, la calcolatrice, e alcuni script che vediamo nel prossimo paragrafo.
Basta cliccare col destro sul pannello → Pannello → Aggiungi nuovi elementi → Avviatore → Aggiungi

3.10 - Script utili

3.10.1 - Elimina recenti

Questo script è utilissimo perché vi cancella l'elenco dei "file recenti". Non so se avete notato ma per la privacy è assurdo che un utente veda una foto e poi dopo giorni apra un programma qualsiasi tipo Writer, vada su "File" → "Apri" o "Salva" e gli compaia subito l'elenco delle ultime 10 cose tra foto e video che ha visionato!
Per cancellare questo elenco ogni volta basta rendere eseguibile un file di testo che contiene queste istruzioni e cliccarci sopra due volte:
echo -n > ~/.local/share/recently-used.xbel
find .macromedia/ -name "*.sol"
find .macromedia/ -name "*.sol" | xargs rm


3.10.2 - Togli e rimetti il compositor

Specie se avete una scheda Nvidia, e specie se avete due schermi, Xubuntu vi lascerà un problema di tearing sui video. Per eliminarlo basta togliere temporaneamente il compositor (la parte che crea le trasparenze e le ombre sul desktop). Basta creare due file di testo, uno per spegnere il compositor e l'altro per accenderlo, entrambi eseguibii ovviamente. I due comandi da inserire rispettivamente sono:
xfwm4 --compositor=off --replace &
xfwm4 --compositor=on --replace &


3.11 - Condivisione cartelle e rete locale

Da terminale:
sudo apt-get install samba system-config-samba pyneighborhood

Impostate eventuali cartelle condivise attraverso Sistema → Samba e sfogliate le condivisioni altrui con Sistema → Gigolo oppure con Sistema → pyNeighborhood

3.12 - Ritocchi finali

Ora è possibile che abbiamo nel sistema varie alternative (più browser, più ambienti Java, eccetera). Per decidere quali usare di default lanciate questo comando:
sudo update-alternatives --all

Premete solo invio per tutto quello di cui non siete sicuri, e fate la vostra scelta per quello che volete davvero cambiare (per esempio, vi consiglio di scegliere sempre Firefox come browser predefinito, e Java7 invece di Java6).
 

Come disattivare le segnalazioni d'errore sistema in Ubuntu

In questi anni gli sviluppati Canonical e Linux in generale hanno lavorato molto per rendere più stabile e sicuro il sistema operativo il quale però per vari motivi può riscontrare alcuni errori.
Per poterli risolvere velocemente Canonical ha deciso d'integrare un sistema che ci notifica gli errori del sistema il quale, su conferma dell'utente, può inviare agli sviluppatori dettagli sull'errore in modo tale da poter correggere eventuali bug del sistema.
Il sistema di notifica di errori del sistema integrato in Ubuntu può dare anche fastidio dato che per un piccolo ed inutile errore (esempio repository non aggiornato bene) ci appare la finestra di dialogo che ci segnala l'errore e ci chiede d'inviare la segnalazione agli sviluppatori.

segnalazione d'errore di sistema in Ubuntu 13.04 Raring

Se anche a  voi vi da un po fastidio questa finestra è possibile disattivarla con molta facilità basta avviare il terminale e digitare:
 
sudo gedit /etc/default/apport
 
E cambiare in enabled da "1" a "0" come da immagine sotto e quindi salvare il file.



Una volta salvato non avremo più la segnalazione d'errore del sistema in Ubuntu.

zRam, il tool per aumentare la reattività del sistema, approda nei repository ufficiali di Ubuntu

zRam è un modulo presente nel kernel Linux che va a migliorare le performance del nostro sistema comprimendo alcuni blocchi di Ram i quali possono agire come una "normale" partizione di Swap.
Con zRam la nostra distribuzione risulterà più performante sia all'avvio che quando si avviano più applicazioni contemporaneamente.
Il modulo è utilizzato di default da Google in Chrome OS ed è stato anche tema di diverse discussioni riguardanti gli sviluppatori Canonical sul inserire o meno di default il modulo in Ubuntu 13.04 Raring.
Visto anche le ottimizzazioni apportate in Unity 7.0 il team di sviluppo di Canonical ha deciso di non attivare i default il modulo zRam rendendolo comunque disponibile nei repository ufficiali di Ubuntu.
 
Anche il team phoronix ha voluto testare zRam sul nuovo Ubuntu 13.04 effettuando dei test con o senza zRam attivo con risultati davvero soddisfacenti. zRam è un tool consigliato sopratutto su pc datati o  portatili come netbook o notebook dove sarà possibile notare diverse migliorie sopratutto nella reattività del sistema operativo.



Per installare e attivare zRam su Ubuntu 13.04, 12.10 e 12.04 e derivate basta digitare da terminale:



sudo apt-get install zram-config

e riavviare la distribuzione.
In questa pagina troverete i test di phoronix effettuati si Ubuntu 13.04.
 

10 comandi fdisk per gestire le Linux Disk Partitions

Non la traduco, intanto è comunque chiara.

1. View all Disk Partitions in Linux

The following basic command list all existing disk partition on your system. The ‘-l‘ argument stand for (listing all partitions) is used with fdisk command to view all available partitions on Linux. The partitions are displayed by their device’s names. For example: /dev/sda, /dev/sdb or /dev/sdc.

[root@tecmint.com ~]# fdisk -l

Disk /dev/sda: 637.8 GB, 637802643456 bytes
255 heads, 63 sectors/track, 77541 cylinders
Units = cylinders of 16065 * 512 = 8225280 bytes

   Device Boot      Start         End      Blocks   Id  System
/dev/sda1   *           1          13      104391   83  Linux
/dev/sda2              14        2624    20972857+  83  Linux
/dev/sda3            2625        4582    15727635   83  Linux
/dev/sda4            4583       77541   586043167+   5  Extended
/dev/sda5            4583        5887    10482381   83  Linux
/dev/sda6            5888        7192    10482381   83  Linux
/dev/sda7            7193        7845     5245191   83  Linux
/dev/sda8            7846        8367     4192933+  82  Linux swap / Solaris
/dev/sda9            8368       77541   555640123+  8e  Linux LVM

2. View Specific Disk Partition in Linux

To view all partitions of specific hard disk use the option ‘-l‘ with device name. For example, the following command will display all disk partitions of device /dev/sda. If you’ve different device names, simple write device name as /dev/sdb or /dev/sdc.

[root@tecmint.com ~]# fdisk -l /dev/sda

Disk /dev/sda: 637.8 GB, 637802643456 bytes
255 heads, 63 sectors/track, 77541 cylinders
Units = cylinders of 16065 * 512 = 8225280 bytes

   Device Boot      Start         End      Blocks   Id  System
/dev/sda1   *           1          13      104391   83  Linux
/dev/sda2              14        2624    20972857+  83  Linux
/dev/sda3            2625        4582    15727635   83  Linux
/dev/sda4            4583       77541   586043167+   5  Extended
/dev/sda5            4583        5887    10482381   83  Linux
/dev/sda6            5888        7192    10482381   83  Linux
/dev/sda7            7193        7845     5245191   83  Linux
/dev/sda8            7846        8367     4192933+  82  Linux swap / Solaris
/dev/sda9            8368       77541   555640123+  8e  Linux LVM

3. Check all Available fdisk Commands

If you would like to view all commands which are available for fdisk. Simply use the following command by mentioning the hard disk name such as /dev/sda as shown below. The following command will give you output similar to below.

[root@tecmint ~]# fdisk /dev/sda

WARNING: DOS-compatible mode is deprecated. It's strongly recommended to
         switch off the mode (command 'c') and change display units to
         sectors (command 'u').

Command (m for help):
Type ‘m‘ to see the list of all available commands of fdisk which can be operated on /dev/sda hard disk. After, I enter ‘m‘ on the screen, you will see the all available options for fdisk that you can be used on the /dev/sda device.

[root@tecmint ~]# fdisk /dev/sda

WARNING: DOS-compatible mode is deprecated. It's strongly recommended to
         switch off the mode (command 'c') and change display units to
         sectors (command 'u').

Command (m for help): m
Command action
   a   toggle a bootable flag
   b   edit bsd disklabel
   c   toggle the dos compatibility flag
   d   delete a partition
   l   list known partition types
   m   print this menu
   n   add a new partition
   o   create a new empty DOS partition table
   p   print the partition table
   q   quit without saving changes
   s   create a new empty Sun disklabel
   t   change a partition's system id
   u   change display/entry units
   v   verify the partition table
   w   write table to disk and exit
   x   extra functionality (experts only)

Command (m for help):

4. Print all Partition Table in Linux

To print all partition table of hard disk, you must be on command mode of specific hard disk say /dev/sda.

[root@tecmint ~]# fdisk /dev/sda

From the command mode, enter ‘p‘ instead of ‘m‘ as we did earlier. As I enter ‘p‘, it will print the specific /dev/sda partition table.

Command (m for help): p

Disk /dev/sda: 637.8 GB, 637802643456 bytes
255 heads, 63 sectors/track, 77541 cylinders
Units = cylinders of 16065 * 512 = 8225280 bytes

   Device Boot      Start         End      Blocks   Id  System
/dev/sda1   *           1          13      104391   83  Linux
/dev/sda2              14        2624    20972857+  83  Linux
/dev/sda3            2625        4582    15727635   83  Linux
/dev/sda4            4583       77541   586043167+   5  Extended
/dev/sda5            4583        5887    10482381   83  Linux
/dev/sda6            5888        7192    10482381   83  Linux
/dev/sda7            7193        7845     5245191   83  Linux
/dev/sda8            7846        8367     4192933+  82  Linux swap / Solaris
/dev/sda9            8368       77541   555640123+  8e  Linux LVM

Command (m for help):

5. How to Delete a Partition in Linux

If you would like to delete a specific partition (i.e /dev/sda9) from the specific hard disk such as /dev/sda. You must be in fdisk command mode to do this.

[root@tecmint ~]# fdisk /dev/sda

Next, enter ‘d‘ to delete any given partition name from the system. As I enter ‘d‘, it will prompt me to enter partition number that I want to delete from /dev/sda hard disk. Suppose I enter number ‘4‘ here, then it will delete partition number ‘4‘ (i.e. /dev/sda4) disk and shows free space in partition table. Enter ‘w‘ to write table to disk and exit after making new alterations to partition table. The new changes would only take place after next reboot of system. This can be easily understood from the below output.

[root@tecmint ~]# fdisk /dev/sda

WARNING: DOS-compatible mode is deprecated. It's strongly recommended to
         switch off the mode (command 'c') and change display units to
         sectors (command 'u').

Command (m for help): d
Partition number (1-4): 4

Command (m for help): w
The partition table has been altered!

Calling ioctl() to re-read partition table.

WARNING: Re-reading the partition table failed with error 16: Device or resource busy.
The kernel still uses the old table. The new table will be used at
the next reboot or after you run partprobe(8) or kpartx(8)
Syncing disks.
You have new mail in /var/spool/mail/root

Warning : Be careful, while performing this step, because using optiond‘ will completely delete partition from system and may lost all data in partition.

6. How to Create a New Partition in Linux

If you’ve free space left on one of your device say /dev/sda and would like to create a new partition under it. Then you must be in fdisk command mode of /dev/sda. Type the following command to enter into command mode of specific hard disk.

[root@tecmint ~]# fdisk /dev/sda

After entering in command mode, now press “n” command to create a new partition under /dev/sda with specific size. This can be demonstrated with the help of following given output.

[root@tecmint ~]# fdisk  /dev/sda

WARNING: DOS-compatible mode is deprecated. It's strongly recommended to
         switch off the mode (command 'c') and change display units to
         sectors (command 'u').

Command (m for help): n
Command action
   e   extended
   p   primary partition (1-4)
e
While creating a new partition, it will ask you two options ‘extended‘ or ‘primary‘ partition creation. Press ‘e‘ for extended partition and ‘p‘ for primary partition. Then it will ask you to enter following two inputs.
  1. First cylinder number of the partition to be create.
  2. Last cylinder number of the partition to be created (Last cylinder, +cylinders or +size).
You can enter the size of cylinder by adding “+5000M” in last cylinder. Here, ‘+‘ means addition and 5000M means size of new partition (i.e 5000MB). Please keep in mind that after creating a new partition, you should run ‘w‘ command to alter and save new changes to partition table and finally reboot your system to verify newly created partition.

Command (m for help): w
The partition table has been altered!

Calling ioctl() to re-read partition table.

WARNING: Re-reading the partition table failed with error 16: Device or resource busy.
The kernel still uses the old table. The new table will be used at
the next reboot or after you run partprobe(8) or kpartx(8)
Syncing disks.

7. How to Formatting a Partition in Linux

After the new partition is created, don’t skip to format the newly created partition using ‘mkfs‘ command. Type the following command in the terminal to format a partition. Here /dev/sda4 is my newly created partition.

[root@tecmint ~]# mkfs.ext4 /dev/sda4

8. How to Check Size of a Partition in Linux

After formatting new partition, check the size of that partition using flag ‘s‘ (displays size in blocks) with fdisk command. This way you can check size of any specific device.

[root@tecmint ~]# fdisk -s /dev/sda2
5194304

9. How to Fix Partition Table Order

If you’ve deleted a logical partition and again recreated it, you might notice ‘partition out of order‘ problem or error message like ‘Partition table entries are not in disk order‘.
For example, when three logical partitions such as (sda4, sda5 and sda6) are deleted, and new partition created, you might expect the new partition name would be sda4. But, the system would create it as sda5. This happens because of, after the partition are deleted, sda7 partition had been moved as sda4 and free space shift to the end.
To fix such partition order problems, and assign sda4 to the newly created partition, issue the ‘x‘ to enter an extra functionality section and then enter ‘f‘ expert command to fix the order of partition table as shown below.

[root@tecmint ~]# fdisk  /dev/sda

WARNING: DOS-compatible mode is deprecated. It's strongly recommended to
         switch off the mode (command 'c') and change display units to
         sectors (command 'u').

Command (m for help): x

Expert command (m for help): f
Done.

Expert command (m for help): w
The partition table has been altered!

Calling ioctl() to re-read partition table.

WARNING: Re-reading the partition table failed with error 16: Device or resource busy.
The kernel still uses the old table. The new table will be used at
the next reboot or after you run partprobe(8) or kpartx(8)
Syncing disks.

After, running ‘f‘ command, don’t forget to run ‘w‘ command to save and exit from fdisk command mode. Once it fixed partition table order, you will no longer get error messages.

10. How to Disable Boot Flag (*) of a Partition

By default, fdisk command shows the boot flag (i.e. ‘*‘) symbol on each partition. If you want to enable or disable boot flag on a specific partition, do the following steps.

[root@tecmint ~]# fdisk  /dev/sda

Press ‘p‘ command to view the current partition table, you see there is a boot flag (asterisk (*) symbol in orange color) on /dev/sda1 disk as shown below.

[root@tecmint ~]# fdisk /dev/sda

WARNING: DOS-compatible mode is deprecated. It's strongly recommended to
         switch off the mode (command 'c') and change display units to
         sectors (command 'u').

Command (m for help): p

Disk /dev/sda: 637.8 GB, 637802643456 bytes
255 heads, 63 sectors/track, 77541 cylinders
Units = cylinders of 16065 * 512 = 8225280 bytes

   Device Boot      Start         End      Blocks   Id  System
/dev/sda1   *           1          13      104391   83  Linux
/dev/sda2              14        2624    20972857+  83  Linux
/dev/sda3            2625        4582    15727635   83  Linux
/dev/sda4            4583       77541   586043167+   5  Extended
/dev/sda5            4583        5887    10482381   83  Linux
/dev/sda6            5888        7192    10482381   83  Linux
/dev/sda7            7193        7845     5245191   83  Linux
/dev/sda8            7846        8367     4192933+  82  Linux swap / Solaris
/dev/sda9            8368       77541   555640123+  8e  Linux LVM

Next enter command ‘a‘ to disable boot flag, then enter partition number ‘1‘ as (i.e. /dev/sda1) in my case. This will disable boot flag on the partition /dev/sda1. This will remove the asterisk (*) flag.

Command (m for help): a
Partition number (1-9): 1

Command (m for help): p

Disk /dev/sda: 637.8 GB, 637802643456 bytes
255 heads, 63 sectors/track, 77541 cylinders
Units = cylinders of 16065 * 512 = 8225280 bytes

   Device Boot      Start         End      Blocks   Id  System
/dev/sda1               1          13      104391   83  Linux
/dev/sda2              14        2624    20972857+  83  Linux
/dev/sda3            2625        4582    15727635   83  Linux
/dev/sda4            4583       77541   586043167+   5  Extended
/dev/sda5            4583        5887    10482381   83  Linux
/dev/sda6            5888        7192    10482381   83  Linux
/dev/sda7            7193        7845     5245191   83  Linux
/dev/sda8            7846        8367     4192933+  82  Linux swap / Solaris
/dev/sda9            8368       77541   555640123+  8e  Linux LVM

Command (m for help):

I’ve tried my best to include almost all basic commands of fdisk commands, but still fdisk contains a variety of other expert commands you can use them by entering ‘x‘. For more detailed information, check out ‘man fdisk‘ command from the terminal. If I’ve missed any important command, please do share with me via comment section.

Fonte

XnRetro aggiunge filtri alle nostre immagini per poi condividerle su Facebook, Picasa ecc

Dagli sviluppatori XnSoft, famosi per l'applicazione XnView disponibile anche per Linux, arriva XnRetro software multipiattaforma che offre funzionalità simili alla famosa Instagram.
XnRetro è un'applicazione "portable" con  la quale è possibile operare sulle nostre immagini preferite correggendone i vali livelli come contrasto, luminosità e saturazione oltre ad introdurre bellissimi effetti al suo interno.
Con XnRetro potremo aggiungere moltissimi effetti in stile retrò oltre ad aggiungere effetti di luce e bordi scuri (vignetta) e varie cornici.

XnRetro su Ubuntu

L'utilizzo è davvero molto semplice una volta avviato XnRetro basta caricare un immagine e operare sui livelli disponibili affianco dell'immagine in basso invece troveremo le varie sezioni dedicate agli effetti da aggiungere all'immagine con tanto di anteprima.
Terminato il ritocco della nostra immagine potremo salvarla oppure condividerla su Facebook, Picasa, Flickr e molti altri servizi oppure inviarla per email ai nostri amici, colleghi ecc.


XnRetro non richiede nessuna installazione basta scaricare l'applicazione estrarre il file zip e dare un doppio click sul file xnretro per avviarla.

Home XnRetro 


Seguire bene l' installazione, inoltre forse ha ancora qualche bug in fase di condivisione e salvataggio.

Fonte

Ottimizzare i consumi energetici in Ubuntu con TLP

In questi anni gli sviluppatori del Kernel Linux hanno lavorato molto per cercare di ridurre i consumi energetici e quindi aumentare l'autonomia dei pc portatili.

Grazie a queste ottimizzazioni finalmente siamo arrivati a livelli quasi di Microsoft Windows e possiamo anche migliorarla ancora grazie ad un tools denominato TLP.

TLP è un progetto che va a migliorare i consumi energetici del nostro pc portatile  impostando la modalità del kernel in laptop operando sulle varie frequenze del processore compresa la "turbo boost" / "turbo core" e una migliore gestione delle performance su pc multi core oltre ad operare su alcuni componenti come wireless, hard disk, PCI Express, unità ottiche ecc




TLP applica queste impostazioni automaticamente all'avvio e ogni volta che si cambia alimentazione esempio se colleghiamo il pc alla corrente elettrica disattiverà tutte le ottimizzazioni per risparmio energetico per riattivarle successivamente quando togliamo l'alimentazione.

Il tool offre anche alcune personalizzazioni che ci permettono di attivare o disattivare alcune funzionalità come Wifi, 3G, dispositivi USB collegati ecc.

Inoltre il tool opera anche su alcune ottimizzazioni per il consumo energetico presenti su pc portatili Lenovo ThinkPad.

Per installare TLP su Ubuntu basta digitare da terminale:


sudo add-apt-repository ppa:linrunner/tlp
sudo apt-get update
sudo apt-get install tlp tlp-rdw

al termine dell'installazione basta riavviare il pc portatile per ricevere le ottimizzazioni oppure digitare:

sudo tlp start

Ci sono alcuni pacchetti opzionali che è possibile installare per alcune funzioni extra:
smartmontools - necessario per visualizzare i dati S.M.A.R.T. del disco;
ethtool - necessari per disabilitare il wake on lan.

Installare questi strumenti basta digitare:


sudo apt-get install smartmontools ethtool

Per chi ha un pc portatile Lenovo ThinkPad è possibile installare anche:

sudo apt-get install tp-smapi-dkms acpi-call-tools

TLP è disponibile anche per Arch Linux attraverso AUR oppure per Debian, Gentoo, openSUSE e Fedora consultando questa pagina.

Home TLP

Fonte 1 - 2

Configurare un server web completo per Ubuntu

Dalla nascita del Web 2.0 sempre più persone decidono di addentrarsi in questo mondo magico iniziando a studiare l' HTML fino a scoprire i CMS (Content Management System).

Risulta pero' difficile studiare e provare allo stesso tempo se non si possiede un server a pagamento o gratis come i servizi offerti da Altervista ( famoso portale di hosting). In questo articolo spiegherò come installa un server web efficiente in tutte le sue funzioni utile a neofiti, tester ed esperti nel campo web.
Prima di tutto occorre installare il server web (Apache) che si occupa di fornirci le pagine web.

Per installarlo aprite il terminale e digitate:
sudo apt-get install apache2
Per controllare che tutto è andato a buon fine aprite il vostro browser preferito (Sperando sia Firefox :P) e inserite nell' URL http://localhost
Se l' installazione di Apache è stata completata con successo dovreste visualizzare una pagina simile a questa:



Vediamo qualche comando utile per gestire il servizio di apache:

per riavviare il servizio
sudo /etc/init.d/apache2 restart 
per avviare il servizio manualmente
sudo /etc/init.d/apache2 start 
per terminare il servizio manualmente
sudo /etc/init.d/apache2 stop 
Tutte le pagine e applicazioni web saranno posizionate nella directory di default /var/www .

Procediamo con l' installazione del linguaggio di scripting lato server : il PHP

Digitiamo nel terminale:

sudo apt-get install php5
A questo punto per verificare che tutto funzioni dobbiamo creare una pagina php di esempio.

Prima di tutto riavviamo il server apache in modo che carichi la configurazione e i moduli php. Per farlo inseriamo nel terminale il comando sopracitato.
sudo /etc/init.d/apache2 restart
A questo punto passiamo alla creazione della pagina d' esempio.

Creiamo una directory con il comando

sudo mkdir /var/www/phpinfo
1. Creare una nuova pagina con il comando
sudo gedit /var/www/phpinfo/index.php
2. Incolliamo il codice php

e salviamo la pagina
3. Apriamo il browser e colleghiamoci all' indirizzo http://localhost/phpinfo/ e verifichiamo l'output dei parametri di php.

Ora abbiamo già un ottimo server ma cerchiamo di renderlo ancora migliore installando Mysql, il database open source più' diffuso al mondo.

Apriamo il nostro amato terminale e digitiamo:

sudo apt-get install mysql-server
Vediamo qualche comando di controllo per gestire mysql:
per riavviare il servizio

sudo /etc/init.d/mysql restart
per avviare il servizio manualmente
sudo /etc/init.d/mysql start
per terminare il servizio manualmente
sudo /etc/init.d/mysql stop 
Perfetto, ora manca la ciliegina sulla torta: phpMyAdmin.

PhpMyAdmin è un' applicazione web scritta in php che ci permette di creare eliminare e gestire i nostri database (creati con mysql) con un intuitiva interfaccia grafica.

Procediamo con l' installazione.

Aprite nuovamente il terminale e digitate:

sudo apt-get install phpmyadmin
Ora non ci resta che creare un link simbolico che punterà dalla cartella dove realmente è installato phpMyAdmin all' indirizzo http://localhost/phpmyadmin.

Per fare questo inserite nel terminale il seguente comando:
sudo ln -s /usr/share/phpmyadmin /var/www/phpmyadmin

Ricordo che è possibile effettuare queste operazioni in qualsiasi versione di Ubuntu, Debian e derivate come Kubuntu, Lubuntu, Xubuntu, Ubuntu GNOME, Linux Mint ecc.
 

Bookmark Idee per utilizzare Owncloud

http://homenw.blogspot.it/2012/11/owncloud-server-and-some-tweaks.html

http://friendica.carnazzo.it/profile/marco 

http://www.carnazzo.it/blog/tag/owncloud/

http://apps.owncloud.com/

Come installare Owncloud sul vostro Computer Linux

Un sacco di persone usano sistemi di cloud storage, come Dropbox, Ubuntu One o SpiderOak, questi software vi permettono di memorizzare i file su un server remoto (“sulle nuvole”) e vi mettono in grado di accedervi con molti dispositivi: computer con Linux, Mac o Windows e anche da tablets e smarthphones.
Ma non sarebbe meglio gestire voi stessi il vostro sistema di archiviazione?

Questo potrebbe essere veramente utile per società piccole e grandi che vogliano impostare propri server con il loro spazio disco che segua le loro politiche di sicurezza e di accesso, o anche per le persone che vogliono avere il pieno controllo sui propri file.

Così oggi daremo uno sguardo a owncloud , questa è una suite software che offre un sistema indipendente per ottenere una area di archiviazione per i dati (cloud storage). Il progetto è stato avviato nel gennaio 2010 da Frank Karlitschek, del gruppo di sviluppo di KDE per creare una alternativa libera ai cloud provider commerciali.
Il progetto è basato su PHP e un DB tra SQLite, MySQL o PostgreSQL, quindi ownCloud può essere eseguito su tutte le piattaforme che soddisfano questi requisiti.
Il software è rilasciato con licenza AGPLv3.

Installazione
È possibile utilizzare la seguente sequenza di comandi in un terminale, come root, per installare tutti i prerequisiti, scaricare l’ultima versione di owncloud e metterlo nella Document root di apache.
Questi comandi funionano su Ubuntu e Debian.


cd 
 
apt-get update  &&  apt-get -y install apache2 php5 php-pear php-xml-parser 
php5-sqlite php5-json sqlite php5-mysql mp3info curl libcurl3 libcurl3-dev 
php5-curl zip php5-gd

wget http://download.owncloud.org/releases/owncloud-4.0.2.tar.bz2  && 
tar xjf owncloud-4.0.2.tar.bz2  &&  cp -r owncloud /var/www/  &&   
chown -R www-data:www-data /var/www/owncloud 
 
/etc/init.d/apache2 restart
(sono 4 comandi separati, problemi di spazio)

Si consiglia di attivare i .htaccess in quanto owncloud li utilizza per migliorare la sicurezza e consente di utilizzare webfinger. Per abilitare i file .htaccess è necessario garantire che ‘AllowOverride’ sia impostata ad ‘all’ nella sezione ‘Directory /var/www/’ del file che definisce il vostro virtual host. Questo è di solito in /etc/apache2/sites-enabled/000-default. È inoltre necessario eseguire ‘ a2enmod rewrite ‘ e ‘ a2enmod headers ‘.
Quindi riavviare apache: service apache2 restart (per i sistemi Ubuntu).

Configurare il database

In questo esempio stiamo installando SQLite come database, ma se avete già un mysql installato e funzionante si può usarlo, basta creare un nuovo utente e database, per farlo connettetevi sul server aprite un terminale e date il comando mysql (è necessario conoscere i dettagli della vostra utenza di amministrazione) e una volta che siete nel prompt mysql utilizzare i seguenti comandi:

$ mysql -u adminusername -p
Enter password:
Welcome to the MySQL monitor. Commands end with ; or \g.
Your MySQL connection id is 5340 to server version: 3.23.54
 
Type 'help;' or '\h' for help. Type '\c' to clear the buffer.
 
mysql> CREATE DATABASE owncloud;
Query OK, 1 row affected (0.00 sec)
 
mysql> GRANT ALL PRIVILEGES ON owncloud.* TO "mycloud"@"localhost"
-> IDENTIFIED BY "mypassword";
Query OK, 0 rows affected (0.00 sec)
 
mysq> FLUSH PRIVILEGES;
Query OK, 0 rows affected (0.01 sec)
 
mysq> EXIT
Bye
$

Questo crea un database mysql con il nome owncloud, è possibile accedere con nome utente mycloud e password mypassword da localhost.

Prima configurazione

Ora è il momento di fare la prima configurazione di owncloud, per farlo aprite un browser e caricate la url: http://yourservername/owncloud, se si sta installando questo software sulla macchina dove si apre il browser è possibile utilizzare http://localhost/owncloud, vedrete una schermata come questa:
owncloud

Owncloud Wizard
Scegliere un nome utente come admin ed una password, se si utilizza sqlite il gioco è fatto, altrimenti basta mettere i dettagli del vostro server MySQL.
Otterrete la dashboard dell’utente Admin di owncloud, e da qui si può iniziare a lavorare su questo software:

owncloud2

Suggerisco di fare clic sulla rotellina nell’angolo in basso a sinistra (impostazioni) e da qui su users, potrete vedere l’area di gestione degli utenti, da qui si può impostare una quota predefinita per tutti gli utenti (nessuna, 1,5,50 GB o un numero a vostra scelta) e creare un nuovo utente e/o gruppi.

Software per il Sync

Il Cliente ownCloud Sync è un programma desktop che gira sul vostro computer. Una o più cartelle specificate sul computer locale saranno sincronizzate con il vostro ownCloud. I file sul vostro ownCloud saranno automaticamente gli stessi presenti sul disco locale. Se uno li cambia sul server, viene aggiornato sul desktop e il vice versa. L’ultima versione del client è la versione 1.0.2, rilasciata il 18 maggio 2012.
Al momento il client è disponibile per Mac, Windows e Linux, è possibile scaricarlo dal sito ufficiale

Caratteristiche di Owncloud 4 

Queste sono alcune delle tante caratteristiche di Owncloud 4, considerate che avete tutte le opzioni standard che vengono utilizzati in altri software, come la condivisione dei dati con altri utenti o gruppi, accedere ai vostri dati tramite browser e la sincronizzazione con il sync client per desktop, queste sono alcune caratteristiche “extra” che io considero veramente brillanti, molte di queste sono disponibili come plugin del programma principale, in Owncloud le estensioni sono chiamate “Apps” e si può attivarle e disattivarle come amministratore nella loro pagina di impostazione.
Encryption Con l’applicazione di crittografia attivata, tutti i file memorizzati sul server ownCloud sono cifrati con la vostra password. Questo è utile se si archiviano i file su una memoria non attendibile al di fuori del server ownCloud. Aggiungete a questo una connessione SSL, ed i file sono al sicuro, mentre sono in movimento e quando sono a riposo.
Versionamento Con l’applicazione delle versioni abilitata, ownCloud salva automaticamente le vecchie versioni dei file – è possibile configurare per quanto tempo manteenre le versioni. Per ripristinare, basta semplicemente passare il mouse sopra il file e ripristinare una versione precedente.
Visori per i file ODF e PDF Queste apps consentono di cliccare su qualsiasi documento in formato ODF (.odt, .odp, .ods) o PDF e leggere direttamente nel browser web i dati con nessun download richiesto.
Storage esterno Questa è un’opzione da amministratore, con l’applicazione di archiviazione esterna abilitata, è possibile montare il vostro storage esterno (dropbox, GDrive) come una cartella all’interno del vostro ownCloud, e utilizzare 1 interfaccia per accedere a tutti i file.
Accesso via WebDAV – E’ possibile accedere ad ownCloud direttamente tramite WebDAV, Owncloud ha un proprio server DAV ed è possibile accedervi tramite l’url speciale: yourserver/remote.php/webdav/ vi si può accedere con qualsiasi software che supporti DAV, come Konqueror o Nautilus, o fare un mount come filesystem con davfs2
Collega il tuo lettore musicale ad ownCloud – Si può accedere alla musica memorizzata in ownCloud con ogni lettore multimediale compatibile con Ampache . È possibile trovare l’url per accedere a questo servizio per l’installazione specifica di ownCloud nelle impostazioni personali.
Conclusioni 

Sono rimasto positivamente colpito dalla semplicità di installazione di questo software e dalle sue numerose opzioni, è sicuramente da valutare come software per l’avere un servizio a livello aziendale di condivisione dei file, sia tra dispositivi di vario tipo (è in fase di creazione la versione per smartphones) sia per condividere file,calendari e task tra utenti.

Fonte